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1. Progetti in situazioni di Emergenza

  • Emergenze dovute all’uomo. Si è operato e si opera in paesi devastati da guerre o conflitti interni, quali l’Afghanistan, la Palestina, l’Iraq o lo Sri Lanka. In Uganda, per molti anni, si è dato supporto all’Ospedale Lacor di Gulu, nell’affrontare l’emergenza cronica dovuta alla guerra civile che interessò il nord del paese: basti pensare che ,ogni notte migliaia di bambini (i night commuters) cercavano asilo nel compound dell’ospedale. Ora, una situazione simile si vive nel Sud Sudan, dove AISPO opera già da qualche anno sia in ospedali missionari che governativi. La crisi bellica provocata dall’avanzamento dell’ISIS in Iraq e Siria ha portato l’attenzione del Governo Italiano nella Regione Autonoma del Kurdistan, dove AISPO opera per adeguare i servizi, soprattutto quelli di emergenza, alla crescente domanda di salute sia della popolazione residente che degli IDPs (Internally Displaced People) e dei profughi, accolti in campi che ospitano sino a 20.000 persone. Particolare attenzione viene qui data ai gruppi più vulnerabili: donne in gravidanza, bambini, anziani con malattie debilitanti e portatori di disabilità.
  • Emergenze legate a cause naturali.
  • Emergenze dovute ad epidemie, quali l’epidemia di Ebola in Uganda nel 2001.

2. Progetti di Sviluppo

  • Progetti di sanità di base. Coerentemente con la strategia dell’Organizzazione mondiale della Sanità, ci si impegna per rafforzare le attività dei distretti sanitari, sostenendo i programmi sanitari nazionali che hanno il fulcro nella piramide del sistema di riferimento, a partire dai dispensari comunitari, i centri di salute, sino ad arrivare all’ospedale distrettuale. Questo schema lo si sviluppa in tutti i paesi dove operiamo, dall’Uganda al Mozambico, dalla Palestina all’Iraq, dall’Afghanistan alla Colombia.
  • Progetti di sostegno ad Ospedali Generali. Questo è quanto è stato fatto in Algeria, sostenendo l’Ospedale Beni Messur, che si fa in Uganda presso gli Ospedali Lacor di Gulu e Nsambya di Kampala, in Palestina presso gli Ospedali di Ramallah, Beit Jalla e Jenin (West Bank) e Shifa (striscia di Gaza). Sostegno si diede anche all’Ospedale Delek di Dharamsala (India), dove si costruì e si organizzò un reparto materno infantile. Ed ancora l’Ospedale Generale e l’Ospedale Pediatrico di Herat (Afghanistan).
  • Progetti di sostegno ad Ospedali di Alta Specialità. Emblematica l’esperienza dell’Ospedale Sao Rafael di Bahia, che, da ospedale di riferimento del distretto di Barra, è ora un ospedale universitario con settori clinici di alta specialità. L’Indian Spinal Injuries Center (New Delhi) nasce invece da subito come ospedale di alta specialità per la cura e la riabilitazione di pazienti con lesioni midollari. Attualmente si collabora con l’Ospedale Universitario di Hue (Vietnam), dove è stato allestito un laboratorio P3 (ad alta sicurezza per le indagini sui virus) e si è organizzata una terapia intensiva per i pazienti affetti dalle emergenti patologie polmonari. E ancora in Kurdistan dove si sta accompagnando il servizio di ematologia del governatorato di Duhok ad avere un’Unità di Trapianto del Midollo Osseo (UTMO), sviluppando altresì le capacità per una corretta terapia trasfusionale.

3. Formazione

Le attività di formazione sono invece trasversali a tutte le iniziative di AISPO.

  • IN LOCO: Formazione on the job da parte di esperti in lunga o breve missione; questi hanno trasmesso e trasmettono competenze di carattere clinico: diagnostica di laboratorio o d’immagine, la anticipazione diagnostica e la cura dei tumori della sfera femminile, indagini diagnostiche e terapie con tecniche mininvasive tramite la metodica endo-laparoscopica,- terapie trasfusionali, chemio e radio terapie, terapie per malattie ematologiche. Vengono trasmesse competenze gestionali nelle varie Unita Operative dove si interviene ma anche a livello di direzione ospedaliera / autorità sanitarie del territorio. Sui temi sopra citatati vengono altresì organizzati seminari, workshop, cicli di conferenze per confrontarsi con le altre esperienze o procedute esistenti nel pase o nella regione.
  • IN ITALIA: Avviene principalmente attraverso l’Ospedale / Università Vita e Salute San Raffaele di Milano che ospitano personale sanitario, tecnico o gestionale proveniente dai vari paesi che godono dei progetti di cooperazione. In questi casi, di concerto con le istituzioni beneficiarie sono individuati percorsi formativi specifici che poi sono sviluppati all’interno dei reparti specialistici dell’Ospedale San Raffaele di Milano (o in altri ospedali dell’area di Milano). Il personale in formazione viene assistito in tutti gli aspetti tecnici / pedagogici ma anche in quelli logistici (accompagnamento da e verso aeroporto, alloggio in hotel, vitto) e amministrativi (assicurazioni, assistenza per ottenimento del visto, espletamento delle formalità di polizia, ecc.). All’interno dei reparti ove avvengono gli stages teorici e soprattutto pratici sono individuati i tutors che seguono i “discenti” nei percorsi previsti.In alcuni casi si organizza la frequenza a corsi di specialità da parte di medici o infermieri grazie alla disponibilità dell’Università Vita e Salute San Raffaele (http://www.unisr.it/ ) che dispone delle facoltà di medicina e di scienze infermieristiche collegate all’Ospedale San Raffaele come già citato e dell’Università di Sassari (http://www.uniss.it/php/home.php). Per altri corsi di studi non disponibili in queste Università è stato realizzato quanto necessario ad organizzare la partecipazione a corsi in altre università italiane.

Un aspetto molto importante è la valutazione delle necessità formative che può essere effettuato secondo modalità differenti:

  • invio di personale specialistico in loco per valutare, assieme al candidato e le controparti le esigenze formative;
  • le analisi e quindi le indicazioni dei dirigenti delle istituzioni beneficiarie, sono da tenere molto in considerazione perché sottendono non solo alla formazione del candidato ma anche e soprattutto all’obiettivo finale, cioè l’up-grading del servizio interessato. Per questo motivo molto spesso le attività di formazione vedono diverse persone provenienti dallo stesso servizio ma con responsabilità diverse al suo interno.
  • In ogni caso, al momento della formazione i percorsi formativi inizialmente decisi possono essere modificati in base alle specificità di ogni “allievo”.

In sintesi AISPO può offrire:

  1. Expertise e Assistenza Tecnica alle autorità sanitarie nell’elaborazione di piani strategici di sviluppo di sistemi sanitari a livello territoriale (stato, provincia, distretto, …
  2. Expertise e AT alle autorità sanitarie nella elaborazione di piani strategici di sviluppo di singoli servizi sanitari (Materno Infantile, Pediatria, Oncologia, UEM, …
  3. Expertise e AT alle autorità sanitarie nell’ elaborazione di Master Plan di Sviluppo di strutture sanitarie di I, II e III livello, in sintonia con le linee strategiche di sviluppo della autorità sanitarie
  4. Expertise e AT alle autorità sanitarie / ospedaliere nella elaborazione e applicazione di SOPs sia per quanto riguarda le Unità Operative di carattere clinico che dei servizi ancillari (Farmacie, Magazzini, Pulizie, …)
  5. Expertise e AT alle autorità sanitarie nella definizione dei bisogni formativi del personale clinico, tecnico e manageriale in relazione ai punti precedenti
  6. Expertise e AT al corpo docente nello sviluppo di curricula formativi a livello sia di corsi universitari che di Scuole dove si formano figure paramediche e tecniche.
  7. Expertise e AT alle autorità responsabili della formazione universitaria, per la elaborazione e realizzazione di percorsi formativi istituzionali (Corsi, Master, Specializzazioni, …)in collaborazione con centri di eccellenzaitaliani (in particolare con Università / Ospedale San Raffaele) e assieme ai partner locali (Università / Ospedali), elaborare e sviluppare protocolli di ricerca su temi di particolare interesse nei paesi beneficiari.