FINANZIAMENTO
MAECI
STATO
Chiuso
LOCATION
Duhok, Kurdistan
TIPO DI INTERVENTO
Emergenza
Il progetto ha contribuito ad aumentare le capacità di risposta del sistema sanitario del governatorato di Duhok alla accresciuta domanda di salute conseguente ai processi migratori dalle aree interessate dai conflitti (area di Mosul e Ninive).
Il progetto si è svolto in collaborazione con UNISASSARI
Obiettivo del progetto: contribuire al miglioramento della salute della popolazione della Regione del Kurdistan peggiorata quale conseguenza dei fatti bellici avvenuti nell’area di Musul e piana di Ninive.
Le vicende belliche avevano evidenziato la debolezza del sistema di Urgenza / Emergenza Medica sul territorio, sottoposto ad una considerevole pressione.
Il sistema UEM si basa su tre principali attività fra loro coordinate, che, in Kurdistan, fanno capo al numero telefonico 122, paragonabile al nostro 112:
1. Una Centrale Operativa (Emergency Coordination Center) che risponde alle chiamate del 122 e coordina la risposta del sistema inviando sul luogo le risorse adeguate per rispondere all’emergenza e attiva contemporaneamente i presidi di riferimento cui eventualmente il paziente venga trasferito.
2. Un parco ambulanze, dislocate sul territorio che offrono il primo intervento di emergenza.
3. Pronto soccorso dei Centri di salute e degli ospedali di 1° e 2° livello che ricevono il paziente per la cura definitiva.
Il progetto, grazie anche all’assistenza tecnica di personale espatriato in breve e lunga missione ha contribuito a risolvere i principali problemi del sistema.
1) La centrale operativa aveva evidenziato le seguenti criticità:
a) la dotazione hardware e software della Centrale era di buon livello però il sistema cartografico G.I.S. (Geographical Information System) era incompleto: l’Operatore della Centrale non riusciva a localizzare sulla mappa informatica le indicazioni o la strada indicata dall’utente, di conseguenza non riusciva ad individuare con certezza quale ambulanza fosse disponibile e vicina al luogo dell’emergenza;
b) il sistema radio VHF, installato per la sola città di Duhok, non veniva utilizzato perché molte ambulanze erano prive delle radio veicolari;
Il progetto ha risposto a queste criticità con le seguenti attività:
a) Dopo un attento studio orografico del territorio di Duhok, in collaborazione con il Direttore dell’Information Thecnology e il suo staff, è stato redatto un piano per la copertura VHF su tutto il territorio di competenza del Direttorato. Sono pertanto stati istallati 3 Ponti radio, capaci di garantire la piena copertura del territorio con apparati veicolari, postazioni fisse e portatili. È stata resa disponibile la tecnologia digitale idonea per la geolocalizzazione degli apparati mobili e portatili; la Centrale Operativa è ora in grado di localizzare l’esatta posizione GPS delle ambulanze
b) Grazie all’up grading del sistema VHF tutte le ambulanze possono ora da ogni posizione nel territorio entrare in comunicazione sia con la Centrale Operativa 122 di Duhok che con l’Ospedale competente di zona
2) Il servizio offerto dal parco ambulanze, aveva evidenziato le seguenti criticità:
c) il numero di Ambulanze rispetto al territorio di competenza era insufficiente soprattutto per problemi di manutenzione di molti dei veicoli;
d) la maggior parte delle ambulanze erano dotate di tutte le attrezzature sanitarie necessarie, ma non vi era uno standard ne tanto meno un inventario;
e) il personale delle ambulanze aveva bisogno di un aggiornamento professionale
Il progetto ha risposto a queste criticità con le seguenti attività:
c) il Sistema delle emergenze di Duhok è stato dotato di una ambulanza nuova equipaggiata della attrezzatura standard; inoltre è stato organizzata un’ officina per la riparazione ordinaria e straordinaria di tutto il parco ambulanze, ad oggi lasciate inutilizzate anche per mesi.
d) É stato completato l’inventario delle attrezzature imbarcate sulle ambulanze e introdotta la documentazione d’uso, carico e scarico delle medesime; sono stati definiti gli standard relativi all’equipaggiamento delle ambulanze per BLS (Basic Life Support) e ALS (Advanced Life Support). Anche grazie al contributo del progetto le ambulanze rispondono ora a standard internazionali.
e) In collaborazione con i docenti del corso universitario infermieristico è stata elaborata e sviluppata una proposta formativa, approvata dal Direttorato, mirata a sviluppare e standardizzare una metodica di approccio al paziente traumatizzato in fase preospedaliera che metta l’infermiere imbarcato sull’ambulanza nelle condizioni di evidenziare le criticità del paziente politraumatizzato così da porre in atto manovre salvavita di sua competenza, stabilizzarlo e procedere all’immediato trasporto in sicurezza.
3) Le unità operative di Pronto Soccorso evidenziarono le seguenti criticità:
f) l’Emergency Hospital non possedeva un apparato radio perciò la Centrale Operativa non poteva allertare il Pronto Soccorso. Il tutto avveniva sempre per via telefonica tramite cellulare privato;
g) La dotazione di farmaci e presidi sanitari non era standardizzata con problemi di carenze o ridondanze per l’assenza di una appropriata scheda di carico e scarico;
h) L’organizzazione delle unità denunciava la mancanza di SOPs (Standard Operating Procedures) e di protocolli clinici relativi al triage dei pazienti.
Il progetto ha risposto a queste criticità con le seguenti attività:
f) L’Emergency Hospital è stato inserito nella rete di comunicazione via radio del servizio 122
g) E’ stata prodotta una lista di attrezzature per equipaggiare le varie unità di Pronto Soccorso sia a livello centrale che periferico. Il progetto ha contribuito ad aggiornare la dotazione delle attrezzature e ha fornito farmaci e consumabili per evitare rotture di stock. In particolare ha fornito una buona quantità di garze emostatiche, presidio essenziale nella traumatologia da guerra.
h) E’ stata sviluppata un’intensa attività di formazione di tutti gli operatori delle unità di Pronto Soccorso (e di tutti gli addetti al servizio di UEM) per la gestione organizzativa e clinica delle emergenze mediche che vengono affrontate sia a livello di territorio (ambulanze, centri di salute) che degli ospedali cittadini.
Le attività formative hanno interessato anche il personale sanitario dislocato nei campi di Domiz 2 e Khanke.
Altro obiettivo del progetto ha interessato l’ assistenza tecnica direttamente al Direttorato della Sanità nella programmazione, allocazione risorse e gestione dei servizi sanitari. In particolare è stato definito e accolto dalle autorità un Piano strategico quinquennale per lo sviluppo del l’Ospedale Pediatrico.
In questo ambito il progetto ha effettuato opere di ristrutturazione dell’Unità Neo Natale, che è stata fornita delle attrezzature necessarie all’erogazione di servizi di qualità.